Analisi della massa grassa e localizzazione addominale

La valutazione della distribuzione del grasso corporeo ha suscitato crescente interesse nella ricerca su sindrome metabolica, sovrappeso, obesità e lipodistrofia. Questo interesse è alimentato dalla possibilità di classificazioni più precise e valutazioni prognostiche, nonché da valutazioni di follow-up per trattamenti dietetici e/o farmacologici. Contestualmente, sono cresciute le conoscenze sulle correlazioni tra la distribuzione del grasso corporeo e vari parametri antropometrici e biochimici, supportate da evidenze cliniche che delineano differenze funzionali tra grasso addominale e grasso corporeo totale.

La rilevazione e la quantificazione della distribuzione attraverso metodi basati sull’analisi dell’immagine diventano fondamentali per ottenere stime più precise della massa grassa corporea rispetto ad altre metodologie e per quantificare la quota critica di adipe localizzata a livello addominale.

 

Massa grassa ed età

Verso i 40 anni, si verifica un aumento nella proporzione di grasso rispetto al peso corporeo, con una tendenza più accentuata nelle donne rispetto agli uomini. Questo aumento è caratterizzato dalla localizzazione del grasso nella zona centrale dell’addome. Il crescere dell’età porta generalmente a un incremento del tessuto adiposo, perceputa dai pazienti come una condizione su cui intervenire sia per motivi di salute che da un punto di vista estetico. Non si tratta solamente di un aumento ritenuto inevitabile, ma piuttosto della constatazione che, con l’aumentare dei chilogrammi di adipe addominale, aumentano anche i rischi per la salute.

 

Grasso addominale

Il grasso addominale si rivela particolarmente pericoloso, essendo emerso come un fattore chiave in diversi problemi di salute. È correlato a disturbi metabolici e aumenta il rischio di malattie cardiovascolari e diabete di tipo 2. Nelle donne, è stato associato non solo a un maggior rischio di patologie più gravi, ma anche alla necessità di ricorrere a interventi chirurgici alla cistifellea.

Numerosi ricercatori considerano il grasso come un organo o una ghiandola endocrina, che produce ormoni e altre sostanze che possono influenzare notevolmente il livello di benessere generale. Inoltre essendo le cellule adipose situate nell’area addominale particolarmente attive indipendentemente dai ruoli che rivestono i singoli ormoni, si viene a produrre uno squilibrio generato dall’adipe addominale in eccesso sul funzionamento di tali ormoni.

L’adipe localizzato nella zona addominale può produrre citochine ed altre sostanze chimiche estremamente dannose che possono aumentare il rischio di malattie cardiovascolari ed endocrine producendo effetti negativi anche sulla pressione arteriosa, sulla sensibilità all’insulina, etc. Viene ipotizzato inoltre che parte della componente adiposa addominale potrebbe essere situata in prossimità della vena porta la quale trasporta il sangue dall’intestino al fegato.

 

Grasso addominale e colesterolo

Sostanze ed acidi grassi rilasciati principalmente dal tessuto adiposo addominale entrano nella vena porta e vengono trasportati al fegato, influenzando la produzione di lipidi nel sangue. In generale, il grasso addominale è strettamente legato ad elevati livelli di colesterolo totale, LDL e insulino resistenza, associato a bassi livelli di HDL. Quando le cellule muscolari e del fegato non rispondono in modo adeguato ai normali livelli di insulina, i livelli di glucosio nel sangue aumentano, aumentando così il rischio di diabete.

Inoltre, il grasso sottocutaneo produce leptina in quantità proporzionale alla quantità di grasso corporeo. Pertanto, maggiore è la quantità di grasso in un individuo, maggiore sarà il livello di leptina circolante nel flusso ematico. In situazioni di sovrappeso e/o obesità, un eccesso di questo ormone può essere dannoso, causando resistenza alla leptina e alterando i meccanismi di fame e sazietà.

 

SLSDI – FitYourOutfit (Analisi corporea dell’immagine digitale) nuovo approccio valutativo

 

 

Alcune metodiche per valutare il contenuto di grasso addominale come la DXA, o la tomografia computerizzata sono estremamente costose e richiedono personale altamente qualificato per ottenere esami accurati e ripetibili. Un’ alternativa è ora rappresentata dalla SLSDI – FitYourOutfit – Analisi corporea dell’immagine digitale.

FitYourOutfit può essere implementata nella routine ambulatoriale da qualsiasi professionista in quanto non invasiva, non operatore dipendente, né dispositivo dipendente. Tramite una singola foto del corpo del paziente catturata in posizione ortostatica laterale, è possibile ottenere attraverso una scansione dell’immagine effettuata con l’ausilio di un sistema di reti neurali, l’applicazione specifici algoritmi riservati e brevettati, una stima molto accurata della massa grassa addominale, total body e di altre componenti e parametri fisiologici corporei.

 

SLSDI – FitYourOutfit: rapidità e facilità di utilizzo

La metodica SLSDI – FitYourOutfit consente di ovviare alla critica e dispendiosa in termini di tempo rilevazione manuale dei parametri antropometrici che, seppur eseguita da personale esperto, può portare nel tempo ad errori di ripetibilità non trascurabili. Dagli studi pubblicati si evince inoltre che le stime della composizione corporea rilevate utilizzando FitYourOutfit sono fortemente correlate ai valori di riferimento DXA di FM e massa magra.

 

 

Gli effetti negativi dell’aumento del tessuto adiposo centralizzato addominale come fattore di rischio per la malattia cardiometabolica hanno inoltre aumentato ulteriormente l’interesse nella valutazione dell’adipe addominale regionale.
E’ stato inoltre riportato che la valutazione digitale delle varie misure e rapporti antropometrici come ad esempio diametro addominale/altezza migliora in modo significativo la rilevazione di tali parametri con metodica manuale.

 

Risultati elaborazione parametri antropometrici FitYourOutfit (FyoComp)

 

Validazioni

 

Fluid-Dependent Single-Frequency Bioelectrical Impedance Fat Mass Estimates Compared to Digital Imaging and Dual X-ray Absorptiometry
Lexa Nescolarde, Carmine Orlandi, Gian Luca Farina, Niccolo’ Gori and Henry Lukaski

Digital Single-Image Smartphone Assessment of Total Body Fat and Abdominal Fat Using Machine Learning
by Gian Luca Farina, Carmine Orlandi, Henry Lukaski and Lexa Nescolarde
Sensor: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/16687022

A Smartphone Application for Personal Assessments of Body Composition and Phenotyping (2016)
Gian Luca Farina, Fabrizio Spataro, Antonino De Lorenzo
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC5191142/

Is Digital Image Plethysmographic (DIP) Acquisition a Valid New Tool for Preoperative Body Composition Assessment?
A Validation by Dual-energy X-ray Absorptiometry (2006)
Nicola Di Lorenzo, MD, PhD, FACS – Michele Servidio, MD – Laura Di Renzo, PhD – Carmine Orlandi, PhD, Giorgio Coscarella, MD – Achille Gaspari, MD, FACS – Antonino De Lorenzo, MD, PhD
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/16687022/

A new simplified method for tracking body volume changes using digital image plethysmography (DiP) (2008)
Jordan R. Moon, Sarah E. Tobkin – Ashley A. Walter – Abbie E. Smith – Chris M. Lockwood
Travis W. Beck – Joel T. Cramer – Jeffrey R. Stout

Come pubblicato, l’analisi dell’obesità addominale può essere effettuata utilizzando l’inedita ed innovativa tecnologia non invasiva SLSDI – FitYourOutfit (Single Lateral Standing Digital Image) che viene in aiuto al professionista in quanto si è dimostrata essere una metodica validata, accurata, indipendente dall’operatore e utilizzabile nella pratica ambulatoriale quotidiana da tutti i professionisti in quanto facile da utilizzare, rapida il tempo di fare una singola foto al soggetto, molto accurata e ripetibile.

 

 

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